ALLIED- UN OMBRA NASCOSTA

la spy story con Brad Pitt e Marion Cotillard

“Allied”ha avuto molto clamore mediatico più per il gossip che non per meriti. Galeotto potrebbe essere stato per i due protagonisti tanto da aver portato al divorzio di Brad Pitt, anche se non ci sono mai state conferme in questo senso. Il film di Zemeckis strizza l’occhio ai grandi classici del genere. Ma c’è di più. In esso si fa un esercizio virtuosistico e si alternano: azione, spionaggio, guerra, dramma, romanticismo e thriller. La guerra, però, diventa scenografia al soldo della storia dei due personaggi principali che riempiono la scena.

La spia canadese Max Vatan (Brad Pitt) incontra la spia francese Marianne Beausèjour (Marion Cottilard) in Marocco nel 1942, complici in una missione sotto le mentite spoglie di marito e moglie . La bravura degli attori viene esaltata dalla cura degli ambienti interni ed esterni, dei costumi, delle acconciature, del trucco che hanno una meritevole accuratezza nei dettagli e che rivelano studio e attenzione. Non c’è la pretesa della veridicità dei fatti o degli accadimenti storici ma questo non impedisce che la narrazione sia credibile.

A un ritmo incalzante, con tempi giusti e dialoghi ben costruiti  assistiamo al trionfo dell’amore tra le due spie. A questo punto si ha il cambio scena. Da Casablanca (nel film i richiami al film omonimo ci sono anche se sottili) si passa a Londra dove i due si sposano e hanno una figlia. Il parto diventa una delle sequenze più inaspettate e interessanti del film, dal momento che si svolge interamente sotto i bombardamenti. Anche la scena iniziale in cui Pitt si cala nel deserto con il paracadute è un esempio della bravura del regista e un ulteriore prova dell’ amore che nutre per il cinema classico. Quest’ultimo, però, viene personalizzato e rielaborato in uno stile proprio. Dopo un anno di vita familiare felice si abbatte sulla coppia la prova più difficile da superare. Questa seconda parte della pellicola sembra un po’ zoppicante rispetto alla prima, ma la prevedibilità che sembra permeare la trama lascia spazio invece alla forza dei sentimenti. Non è l’attrazione o l’azione il motore della storia quanto i sentimenti lancinanti degli esseri umani. Ben scritto e ben recitato è un peccato che abbia ricevuto tante stroncature, alcune, forse anche troppo dure (Rolling stone lo ha classificato tra i peggiori film del 2016).

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