CHE COS’È L’AMORE?

Guida semiseria al sentimento più nobile.

Ci hanno provato in tanti a spiegarlo e tanti ancora ci proveranno, ma dare una spiegazione definitiva è impossibile, lo è perché per ognuno l’Amore ha una particolarità diversa, il sorriso di una madre, l’abbraccio di una donna, la risata di un bambino, le fusa di un gatto. Ma allora perché cerchiamo l’Amore? Perché ci fa stare bene, ci rende importanti, dà uno scopo ad un’ esistenza che altrimenti definire inutile sarebbe a dir poco.

E come lo esprimiamo noi questo sentimento?., con un sorriso, una lacrima, con diverse espressioni e coinvolgendo organi del nostro corpo che poco si addicono al sentimento stesso. A chi non è mai capitato di dire “sento le farfalle nello stomaco” o “quando vedo lui ho le gambe che mi fanno Giacomo Giacomo”…, ma il tutto, poi, va convogliato verso l’organo delegato a rappresentare ufficialmente l’Amore: Il nostro cuore.

rosa

Ma sarà davvero il simbolo dell’Amore?

Il cuore, che altro non è se non un muscolo, una volgare pompa idraulica che spinge il sangue a circolare nel nostro corpo. Eppure i sommi poeti lo hanno adottato come organo dell’Amore..      E l’anima? Vogliamo parlarne? Difficile descrivere l’anima, la parte più astratta e più misteriosa della nostra vita. Anima e coscienza … una può essere buona l’altra può anche essere sporca, eppure l’amore passa anche attraverso loro perché non basta il cuore, per amare veramente bisogna avere un animo nobile e allo stesso tempo essere incoscienti.

Cuore, anima e coscienza sono i tre moschettieri dei nostri sentimenti, e il quarto? Il cervello, ecco qua, colui che ci dice “Ma sei scemo ad innamorarti di quella?” oppure “Ma lo vedi che non ti fila per niente? mollalo”. La crudeltà del nostro cervello, non ha eguali, in un secondo è capace di smontare il sentimento più vero. Ma quante possibilità ha di riuscire veramente a farlo?.., poche, perché a una sua domanda del tipo “Quello è sposato, non hai futuro con lui”, il cuore risponde, “ma io batto a 1000 quando lo vedo”, l’anima dice “mi fa stare bene pensare a lui” e la coscienza nella sua versione “sporca” afferma “Tanto farò in modo che la lasci e si metta con me”.

Cosa può il cervello davanti a questi tre paladini dell’amore impossibile? Niente !!! salvo poi intervenire a distanza di tempo con la classica frase “Ecco, lo sapevo che finiva così, ma nessuno mi ascolta!” Mettendo a zittire i tre illusi e riaffermando il suo concetto che ragionare è meglio di amare.

Ed eccoci qua, a piangere, perché lui non l’ha lasciata, a torturarci sul capire in cosa abbiamo sbagliato, a giurare che mai e poi mai ricascheremo in errore simile, tutte belle parole, tutte con un senso, salvo poi mandarle in fumo il giorno dopo quando un nuovo sorriso ci farà sognare e ci farà dire “Questa è la volta buona”.

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