COME APRIRE UNA PARTITA IVA PASSO PASSO

La corretta e semplice procedura da seguire per richiedere l'attribuzione della partita iva.

Il primo passo da fare se ci accingiamo all’apertura di una partita iva è di valutare con attenzione i vari regimi fiscali per capire qual è quello più adatto alle nostre esigenze. I più utilizzati sono:

Il regime ordinario è obbligatorio per le società di capitali e cioè:scelta del regime fiscale

  • S.r.l.; S.p.a.; S.a.p.a.; Soc.coop.ve
  • Obbligatorio anche per imprese (anche individuali) che hanno avuto nell’anno precedente ricavi superiori a:
  • € 309.874,14 nel caso di imprese di prestazioni di servizi
  • € 516.456,90 nel caso di altre attività

Il regime semplificato è naturale per le imprese individuali e le società di persone quando i ricavi, relativi all’anno precedente o presunti per le nuove imprese, sono inferiori a:

  • € 309.874,14 in caso di attività di prestazioni di servizi
  • € 516.456,90 in caso di altre attività

Questo regime è quindi applicabile a ditte individuali, lavoratori autonomi (a prescindere dai compensi), S.n.c., S.a.s.

Il regime della franchigia per contribuenti minimi è il regime naturale per le persone fisiche con questi requisiti:

  • volume d’affari inferiore a € 30.000,00
  • nessun servizio di esportazione
  • nessun dipendente o collaboratore
  • acquisto di beni strumentali inferiore a € 15.000,00 negli ultimi 3 anni

Nel caso in cui sussistono i suddetti requisiti ma si preferisce optare per un regime differente, diventerà obbligatorio mantenerlo per 3 anni.

Il regime della franchigia è applicabile quindi a ditte individuali e lavoratori autonomi.

Il regime sostitutivo per nuove iniziative è utilizzabile per 3 anni da imprese individuali (anche familiari) e lavoratori autonomi quando si evidenziano i seguenti requisiti:

  • il contribuente non dever aver esercitato negli ultimi 3 anni, prima dell’inizio dell’attività, alcuna attività di impresa o professionale
  • la nuova attività non deve essere una la prosecuzione di una precedente attività anche se svolta in qualità di dipendente
  • la nuova impresa deve essere in regola con tutti gli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi
  • i ricavi annuali non devono superare i 30.987,41 per le prestazioni di servizi € 60.974,83 per le altre attività anche in caso di subentro in un impresa già esistente.

 

Ogni regime presenta diversità, sia per i documenti da redigere, sia per le regole da rispettare. Scegliere quello più adatto alle proprie esigenze si rivela parte fondamentale nell’apertura di una nuova attività. Le spese di mantenimento della nostra partita iva sono tanto precise quanto variabili in base al regime fiscale scelto e in base al tipo di attività. La scelta di un adatto regime fiscale permettono all’imprenditore di conoscere tutti gli aspetti fondamentali dell’azienda come i punti di forza e debolezza, quindi di verificare l’andamento dei risultati.

 

Il secondo passo necessario all’apertura della partita iva è scegliere il codice attività, il codice atecofin. Il codice Ateco è una combinazione di lettere e numeri che la Camera di Commercio assegna alle aziende per permettere una classificazione delle attività, individuando più facilmente il tipo di lavoro svolto dall’azienda. Attualmente la classificazione in uso è aggiornata al 2007.

Questo codice ci permette di capire, in base al tipo di attività svolta, il livello di rischio al quale l’azienda appartiene in modo di poter effettuare successivamente un adatto corso sulla Sicurezza sul lavoro. In base al livello di rischio quindi, il programma del corso cambierà come anche la quantità di ore.
Per trovare l’esatto codice Ateco relativo alla nostra nuova attività possiamo utilizzare lo strumento di ricerca guidata dell’Agenzia delle Entrate.

Ma allora come si fa ad aprire una partita iva?pec e firma digitale per l'apertura della partita iva

Prima di procedere alla compilazione del modello per l’apertura della nostra partita iva, l’ultimo passo fondamentale è quello di munirci di una PEC, servizio di posta elettronica certificata, e della firma digitale.

Il Ministero Dello Sviluppo Economico ha infatti deciso che le imprese, sia in forma individuale che societaria, devono munirsi di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) e di una firma digitale, da comunicare all’atto dell’iscrizione nel Registro delle Imprese.

Entrambi sono servizi a pagamento, la PEC può essere acquistata, anche via internet, dai gestori abilitati , per la firma digitale occorre acquistare un apposito kit oppure richiederla presso il nostro commercialista di fiducia.

Compilazione della Comunicazione Unica, modello per l’apertura della partita iva

Vi sono due modelli differenti che servono per richiedere l’attribuzione della partita iva.

  • Se siamo un libero professionista o una ditta individuale utilizziamo il modello AA9/7
  • Se siamo una società, un soggetto giuridico diverso dalla persona fisica utilizziamo il modello AA7/7

Entrambi i modelli si possono scaricare sul sito dell’Agenzia delle Entrate a di preciso a questa pagina.

I dati principali richiesti dal modello di inizio attività sono:

guida semplice all'apertura della partita iva

i dati di inizio attività,

il volume di affari presunto,

il codice attività,

il domicilio fiscale,

la sede dell’attività,

 

il luogo in cui si conserveranno le scritture contabili.

 

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione anche una guida per la compilazione del modello da inoltrare entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Per inoltrare la comunicazione on line è necessario registrarsi ai servizi telematici Entratel e Fiscoonline, in alternativa è possibile recarsi di persona presso l’Agenzia delle Entrate più vicina oppure inviare la documentazione con raccomandata A/R in duplice copia accompagnata da una copia di un documento di identità.

I costi per l’apertura della partita iva

Se riusciamo a fare tutto ciò senza avvalerci di un professionista, sostanzialmente i costi per l’apertura della partita iva sono quasi nulli se non per il pagamento annuale della casella di posta certificata (PEC) e della firma digitale. Ovviamente per scegliere il regime 

 

fiscale più adatto alla nostra attività si rende necessario richiedere una consulenza da quello che sarà il nostro eventuale commercialista. In genere per consulenze a quello che sarà un loro futuro cliente non chiedono una somma troppo elevata.

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