KRAMPUS: I DIAVOLI DELLA MONTAGNA SCENDONO IN PAESE

Manifestazione di origine celtica

Il termine “Krampus” deriva da una parola tedesca e identifica dei diavoli della foresta che scortano San Niccolò (detto anche San Nicola di Bari), premiando i bambini buoni e punendo i cattivi.
La loro presenza si perde nella leggenda e nella storia. Di origini celtiche, questa manifestazione era inizialmente volta a promuovere lo sviluppo dei ragazzi con un rito di passaggio dall’età della gioventù a quella adulta. Le prime notizie che abbiamo, risalgono ai Latini ed ai Celti.
Nell’antichità, infatti, questa festa si svolgeva nei boschi dei colli Laziali, accendendo fuochi ed invocando gli spiriti della foresta perché aiutassero i giovani ad affrontare un nuovo percorso da uomini. La tradizione si è poi spostata sempre più su, man mano che le foreste scomparivano, per questo la ritroviamo principalmente nel Nord Italia, in Slovenia, Austria e Germania; ed è, successivamente, stata “cristianizzata”.
La leggenda maggiormente attribuita ai Krampus, narra di ragazzi che, travestiti con pellicce di animale e corna, scendevano dai boschi per depredare le case durante le carestie. Tra di loro, però, si era insinuato anche il Diavolo, riconoscibile grazie agli zoccoli di capra che aveva al posto dei piedi. Allarmati dalla situazione, i popolani chiamarono San Nicola che esorcizzò il demonio e lo cacciò indietro negli inferi. I ragazzi, per ricambiare ciò che il Santo aveva fatto per loro, promisero di proteggerlo e scortarlo, aiutandolo a premiare i bimbi che erano stati buoni e punire, invece, quelli cattivi. Così fu e rimase fino ai giorni nostri.


La festa incomincia nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre, quando i giovani, travestiti sempre con pellicce, corna e maschere mostruose, scendono dai boschi accendendo fuochi e torce, mentre riscaldano il cammino con bevande alcoliche. Una volta giunti in paese, sfilano per le strade spaventando i presenti e dando spettacolo. A chi osa sfidarli (di solito ragazzini e giovani spavaldi), regalano delle bastonate con bastoni di frassino, frustate con corde o altri materiali, ed un bel po’ di terrore.
Subito dopo la loro sfilata le transenne vengono tolte e loro, avvolti dalle tenebre, spaventano i malcapitati o le persone che ancora si aggirano per le strade.
A mano a mano che gli anni passano, questa festa intensifica il suo significato culturale e si fa sempre più grande. Ogni anno i vari clan preparano lo spettacolo e i loro costumi, si incontrano, fanno prove. Ogni manifestazione non è mai scontata e riserva delle sorprese nuove.
Avendo la possibilità di assistervi spesso in quanto friulana, posso raccontarvi ciò che accade durante una delle notti invernali più misteriose e fredde.
Gli spettacoli sono molti, iniziano nel Tarvisiano il 5 dicembre e, sera dopo sera, ogni clan fa il suo spettacolo nel paese in cui è sito.
La sfilata finale è quella di Pontebba (UD), che si svolge l’8 dicembre, dove i Krampus provenienti non solo dalle zone limitrofe, ma anche dall’Austria e dalla Slovenia, scendono in paese per scortare il Santo.
Al calare delle tenebre, i tamburi iniziano ritmicamente a suonare, segnando l’arrivo dei demoni. Man mano che l’oscurità avanza, le luci del paese vengono spente e cala il buio. In lontananza si scorgono i fuochi e le sagome iniziano ad avanzare, sempre accompagnate da un ritmo incalzante.
Tra i venuti ad assistere, i giovani mascherati sfilano illuminando il cammino con torce e mangiafuoco. Alla fine dello spettacolo, ai bambini vengono donate caramelle e il pane dei Krampus, un panino a forma di diavolo con uvetta.
Quest’anno hanno partecipato diversi gruppi, per un totale di oltre seicento Krampus. Anche alle donne è permesso partecipare e creare una propria maschera, così come ai bambini di solito travestiti da piccoli demoni o angioletti che scortano il Santo. La festa inizia presto nel pomeriggio, vengono allestiti laboratori per i bambini ed i mercatini si animano nell’attesa del mistero dei demoni. I chioschi vendono Vin Brulé e prodotti tipici del luogo, i fuochi vengono accesi per riscaldare i passanti e pian piano il paese si illumina prima di calare completamente nel buio.

Vista l’affluenza, è bene cercare un luogo adatto per osservare lo spettacolo che merita davvero una particolare attenzione ai dettagli, soprattutto nella scelta dei costumi e soprattutto, per vivere appieno la paurosa serata.
È bene, però, ricordare che questa non è una festa adatta a tutti, soprattutto ai bambini molto piccoli che, vedendo dei mostri, potrebbero rimanerne traumatizzati.
Per le persone spavalde che vogliono, invece, anche ricevere qualche bastonata come ricordo, è consigliato vestirsi a strati e, se si vuole irritare un Krampus, suonare il campanaccio che portano dietro alla schiena. Ma la regola fondamentale è divertirsi, tornare bambini e meravigliarsi della magia che questa notte è capace di infondere. E ricordatevi di scattare qualche foto ricordo, perché le maschere variano di anno in anno, i diavoletti sono, tutto sommato, gentili, a una foto non dicono mai di no!
Invito chiunque voglia scoprire questa tradizione a parteciparvi, nel luogo più vicino che potete raggiungere. Altre sfilate sono state fatte a Tolmezzo (UD) domenica 11 dicembre e a Tricesimo (UD) domenica 18 dicembre.
Buona notte del terrore a tutti.

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