I PRO E I CONTRO DELL’OLIO DI PALMA

Qual è la verità su uno dei grassi vegetali più criticati del momento, ma anche uno dei più utilizzati nei nostri cibi industriali?

L’olio di palma, insieme a olio di semi di palma e olio di palmisto, è un grasso vegetale estratto dai frutti di alcuni tipi di palme ( i cui nomi originari sono Elaeis guineesis, Elaeis oleifera e Attalea maripa). E’ un olio vegetale largamente diffuso nell’industria alimentare, in primis, per i costi molto bassi.

Quali sono le caratteristiche dell’olio di palma

Immagineolio3E’ composto essenzialmente di grassi saturi (grassi prevalentemente di origine animale e più pesanti da trasformare da parte del nostro metabolismo rispetto ai grassi insaturi che sono più leggeri e digeribili) e, pur essendo di origine vegetale, da un punto di vista chimico è più simile al burro (rispetto al quale si conserva meglio) che ad altri grassi vegetali. Occorre valutarlo come tutti gli altri grassi saturi (contenuti in: carne, salumi, formaggi, strutto…) che vanno consumati con moderazione.

E’ un olio naturale visto che viene estratto dal frutto della palma della quale si utilizza la polpa e i semi. Inoltre l’olio di palma integrale contiene vitamine e carotenoidi (che sono importanti antiossidanti); è il processo di raffinazione e chiarificazione industriale che fa andare perse, quasi completamente, le sostanze benefiche.

Grazie alla sua struttura e consistenza resiste meglio alle alte temperature sia per quanto riguarda la frittura che la cottura in forno: si dice in questo caso che ha un punto di fumo più elevato degli altri oli (240°C a differenza dell’olio di oliva con 160-210°C e dell’olio di semi di girasole con 130°C) e ciò vuol dire che ha meno rischi di degradarsi rilasciando acroleina (che è una sostanza tossica per il fegato e irritante per la mucosa gastrica).

Ma vediamo quali sono le sue controindicazioni.

L’olio di palma contiene gli acidi palmitico, miristico e laurico ( gli acidi grassi saturi di cui abbiamo parlato sopra) che possono far aumentare i livelli di colesterolo cattivo (LDL) . Ostacolano infatti l’assorbimento di questo tipo di colesterolo da parte del fegato. L’LDL di conseguenza aumenta nel sangue.

Inoltre l’acido palmitico contribuisce a ridurre la produzione d’insulina con il possibile risultato di una maggiore predisposizione al diabete.

In generale i grassi saturi che sono presenti in grande quantità nell’olio di palma si trovano contenuti in molti altri alimenti come formaggi,  la carne, il burro, i tuorli delle uova. Quindi consumare questi cibi aggiungendovi  anche l’olio di palma aumenta l’incidenza negativa su diabete e colesterolo.

Le conseguenze dell’olio di palma sull’ ambiente

QImmagineolio4uesto tipo di olio viene coltivato prevalentemente in Indonesia e Malesia e, la necessità di coltivazioni intensive, comporta il disboscamento delle foreste tropicali per le nuove piantagioni.

L’ecosistema di molte specie animali, come l’orango, è in grave pericolo così come gli assetti idrogeologici del territorio e l’atmosfera, a causa dell’aumento dei gas serra.

Oggi l’olio di palma è contenuto in molti prodotti da forno confezionati, ma si può trovare anche nel pane piuttosto che nel gelato o nei dolci.

Dal punto di vista della nostra salute va consumato con moderazione se non addirittura occasionalmente. Dal punto di vista etico, con particolare riferimento alla salvaguardia dell’ambiente diventa personale e soggettivo scegliere di non consumarlo per i danni che la sua coltivazione provoca, in primis, in termini di deforestazione.

La buona notizia è che a partire dal 13 dicembre 2014 l’entrata in vigore del regolamento UE 1169/2011 sulletichettatura europea (che rende più trasparenti le informazioni sugli alimenti) ha decretato l’obbligo di inserire esplicitamente nelle etichette dei prodotti la presenza dell’olio di palma. In questo modo avremo maggiori informazioni e potremo scegliere di acquistare un prodotto oppure no in maniera più consapevole.

 

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