SCUOLA “SENZA ZAINO”: SOGNO O REALTÀ

per una scuola comunità

senza zaino 2Chi di noi,  frequentando la scuola,  non ha sognato entrare in aula senza zaino, senza l’assillo dei compiti e interagire con l’insegnante senza il terrore del voto? Il sogno è diventato realtà, per le classi delle scuole primarie di alcune città della Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Il metodo nasce , neanche a dirlo, dal nord Europa, da sempre fucina di innovazioni, per quanto riguarda la cultura e la civile convivenza e proposto in Italia dal dirigente scolastico Marco Orsi con la sua rete nazionale “Senza Zaino”. Le prime classi che hanno aderito al progetto,sono state la 1^ 2^ e 3^ elementare di Pisa, Lucca, Ravenna, Forli’  e Milano, dove alcuni insegnanti “illuminati”  e coraggiosi sono riusciti a coinvolgere i loro colleghi, cambiando i loro metodi didattici , ormai per questo esperimento obsoleti.

Le nuove classi sono cosi’ strutturate:

innanzitutto sparisce la cattedra, al suo posto spazio ai tappeti che caratterizzano l’agorà , pareti colorate come se le classi fossero le camerette dei bimbi, cartellonistica per fissare gli apprendimenti, laboratori di Italiano e Matematica. Il tutto per agevolare il metodo didattico alternativo, “Senza Zaino” è una scuola accogliente e condivisa, i materiali sono tutti a disposizione, libri di testo e strumenti per lavorare, lo spirito è quello di una comunità.

Le regole non vengono decise e imposte dall’alto, ma discusse e scritte insieme ai bimbi. Dietro c’è un metodo Montessoriano, infatti per andare in bagno non bisogna chiedere il permesso, i bimbi vanno in piena autonomia. L’insegnante, dal canto suo, gira tra i banchi su una sedia a ruote, non dà voti, se non un giudizio sul registro e inizia i bimbi a lavori manuali per coinvolgerli al nuovo metodo.

Come possa il nuovo modello essere replicato  in tutte le scuole primarie italiane si vedrà, per adesso l’effetto più immediato è la liberazione degli alunni da pesi sulle spalle, dall’assillo dei compiti per casa e  il voto,almeno per le scuole che hanno aderito al progetto.Ma siccome  ”no è tutto oro quello che luccica” , mi verrebbe da dubitare che la grande maggioranza dei nostri dirigenti scolastici, in età pensionabile, potrebbero aprirsi a questo tipo di scuola e mi chiedo noi genitori siamo preparati a vedere i nostri figli tornare a casa e non avere compiti da fare ( li hanno già fatti a scuola) e soprattutto come faranno i nostri figli appena finite le scuole primarie ad affrontare le classi secondarie, dove torneranno pesanti zaini, le cattedre, gli insegnanti integerrimi e severi, compiti per casa e nessuna autonomia in classe. Gli insegnanti del metodo”Senza Zaino” hanno pensato a tutto ciò? Come sempre solo il tempo ci dirà chi aveva ragione…

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