CAMPI FLEGREI. UNO DEI SUPERVULCANI PIÙ PERICOLOSI DEL MONDO

Erutterà? Quando e cosa potrebbe comportare una sua eruzione?

campi flegrei satelliteRecentemente giornali e telegiornali sono tornati a parlare dei Campi Flegrei e della pericolosità della sua caldera, un’ampia conca che si forma dopo lo sprofondamento della camera magmatica causato dal suo svuotamento a seguito di un’eruzione.  La caldera dei Campi Flegrei  è annoverata tra le tre più pericolose al mondo. La dimensione di tale conca  è sicuramente una delle differenze tra un vulcano e un supervulcano. Si pensi che la caldera dei Campi Flegrei ha un diametro pari a circa 12 km mentre la caldera del Vesuvio, che pure è considerato molto pericoloso anche considerando la quantità di popolazione che vive alle sue pendici, ha un diametro di circa 5 km.

Il potenziale esplosivo di questa zona potrebbe essere paragonabile a quello della caldera di Yellowstone. Un’eruzione della caldera dei Campi Flegrei potrebbe provocare molti più danni in quanto vicinissima a centri molto popolati. La caldera di Yellowstone si sviluppa, invece, in una zona rurale lontana da centri abitati.

Gli scienziati, oggi , sono molto preoccupati per un rigonfiamento evidente del terreno che potrebbe essere avvisaglia di una nuova eruzione. Nell’area dei Campi Flegrei si trovano numerosi crateri, piccoli edifici vulcanici e zone soggette a fumarole, bradisismo, sorgenti termali, ecc.  Un’eventuale eruzione potrebbe avvenire in un punto qualsiasi della caldera. Gli scienziati sono sicuri che l’eruzione ci sarà ma non possono prevedere né quando né il punto d’inizio. Il rigonfiamento del terreno, secondo geologi dell’Università di San Pietroburgo, potrebbe essere una conseguenza del riempimento della camera magmatica. Tale riempimento è sicuramente un indicatore di eruzione, ma a lungo termine in quanto la camera magmatica potrebbe riempirsi anche per centinaia di anni.

Un’eruzione di un supervulcano come i Campi Flegrei o Yellowstone o Toba in Indonesia provocherebbe una vera e propria catastrofe che avrebbe come conseguenza il cosi detto inverno vulcanico. Lo scoppio produrrebbe una grande quantità di gas e cenere che raggiungerebbero l’atmosfera e ricoprirebbero la superficie terrestre. Il sole non riuscirebbe a penetrare lo strato di gas e cenere e quindi non riuscirebbe a raggiungere il suolo; i gas presenti nell’atmosfera e trasformatisi in acido solforico, raggiungerebbero la superficie terrestre sotto forma di sedimenti tossici. Si può ben capire come una situazione del genere possa portare alla morte di tutti gli esseri viventi nel giro di pochissimo tempo.

Alcuni studiosi dell’Osservatorio Vesuviano dopo ricerche e studi che hanno riguardato i magmi primari, ossia quelli situati in profondità, rocce provenienti da eruzioni passate, la velocità di crescita dei minerali sono arrivati alla conclusione che molto probabilmente il Vesuvio e i campi Flegrei hanno un’unica camera magmatica e che gran parte della sorgente magmatica si troverebbe in corrispondenza della caldera dei Campi Flegrei.

Recentemente è stato scoperto un rigonfiamento del suolo sottomarino davanti al Golfo di Napoli. Tale rigonfiamento è chiamato duomo sottomarino e si è formato a causa della risalita di gas freddi di composizione non dissimile a quella dei gas delle fumarole dei Campi Flegrei e del Vesuvio. Questa risalita di gas con il conseguente rigonfiamento del suolo potrebbe preludere a un’eruzione idrotermale o alla nascita di un vulcano sottomarino.

Tutto questo può far capire quanto tutta l’area vulcanica che comprende i l Vesuvio i Campi Flegrei e i vulcani di Ischia sia terribilmente attiva e terribilmente pericolosa. Certo a questo punto può sorgere spontanea una domanda: Cosa potremmo fare in caso di un’eruzione? Nel caso dei Campi Flegrei il piano di evacuazione delle famiglie che potrebbero essere in pericolo in caso di eruzione è sempre in aggiornamento. Le famiglie evacuate verranno ospitate dalle regioni che si sono rese disponibili. La Lombardia, Il Piemonte, la Toscana, la Puglia sono alcune delle regioni che si sono rese disponibili ad accogliere i cittadini campani che verrebbero evacuati in caso di pericolo. Naturalmente si spera che questi piani non vengano mai messi in atto perché un’eruzione in questa zona potrebbe avere delle conseguenze davvero catastrofiche.

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