LA CLASSE ENERGETICA DEGLI ELETTRODOMESTICI

Come poter leggere le etichette energetiche.

 

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Al giorno d’oggi è sempre più facile poter acquistare un elettrodomestico basando la propria scelta sul consumo energetico, da un’ etichetta con una lettera dell’alfabeto .

Stiamo parlando di una etichetta con una lettera che va dalla lettera A alla lettera G; Abbiamo imparato che la lettera A sta per minore consumo energetico e G per alti consumi .

Ma che significa realmente ?

Oggigiorno il problema ambientale del surriscaldamento globale è un argomento che sta interessando tutte le nazioni al mondo e al fine di limitarne le cause delle emissioni serra, le nazioni si sono accordate attraverso dei meccanismi che consentissero la riduzione di queste emissioni ma con limitati costi.

 

  • chi ha emesso le etichette energetiche?

Uno di questi meccanismi burocratici, è stato quello dell’introduzione dell’etichetta energetica, secondo le normative europee ERP,  dalla lettera A alla lettera G per indicarne i consumi energetici; in aggiunta, sono stati introdotte delle nuove etichette che definiscono altre sotto categorie,   A+ /   A++ / A+++.

L’etichetta è obbligatoria secondo le normative europee per tutti i prodotti a cui ne è previsto un obbligo secondo una lista , trattasi principalmente di elettrodomestici di uso comune domestico e che sono connessi elettricamente e per cui sia previsto un consumo energetico.

 

Queste etichette sono contraddistinte tra delle frecce colorate con la classe energetica associata, dal marchio produttore e dal consumo energetico annuo espresso in kWh.

Prendendo in esame la lavatrice, la classe energetica viene specificata anche per particolari trattamenti quali il lavaggio e l’asciugatura, inoltre, il Consumo di acqua espresso in litri e l’inquinamento acustico prodotto ( viene espresso in deciBel la rumorosità dell’elettrodomestico).

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Altre caratteristiche che influenzano il consumo energetico, sono ad esempio la velocità regolabile della centrifuga ( la possibilità di poter regolare questa velocità, consente così, di variare anche i consumi dell’elettrodomestico); inoltre, impostare l’accensione della macchina su determinati orari, consente di predisporne il funzionamento per le fasce orarie in cui i consumi siano minimi secondo le condizioni imposte dal proprio fornitore di energia elettrica.

Una soluzione, ad esempio, potrebbe essere quella di limitare il carico degli indumenti inseriti in lavatrice, limitando anche la velocità di regolazione della centrifuga.

In merito alla potenza, varia da 1800 W a  2700 W con un consumo medio all’anno di circa 250 kWh/anno; i consumi possono variare naturalmente dall’uso dell’acqua calda nel suo utilizzo e come citato in precedenza , dall’adozione di una velocità di regolazione alta.

Proviamo a confrontare un elettrodomestico di classe A e uno, di classe B: prendiamo come esempio sempre il caso della lavatrice.

La normativa stabilisce per una capacità di carico tra gli 8 e 9 kg,  220 cicli annuali

Per un elettrodomestico di classe A, il consumo annuo è dato dal prodotto dei cicli annui per il consumo del singolo lavaggio.

Si stima un consumo di circa 0,95 kwh per ciclo, pertanto:

0,95×220 = 209 kwh annui

Un accorgimento utile per poter stimare l’effettivo consumo di un elettrodomestico, è quello di poter predisporre di un sistema elettronico tra la presa elettrica e lo stesso elettrodomestico, ma può anche rilevare il consumo per un gruppo di elettrodomestici.
Anche per gli acquisti via internet, è bene potersi assicurare che l’elettrodomestico che si sta acquistando abbia un etichetta energetica o comunque sia resa visibile la classe energetica.

 

 

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