COME UTILIZZARE IL CONTROLLO DI GESTIONE IN UNA PMI
Nei miei precedenti articoli ho analizzato il metodo per avviare un’attività, a partire dall’idea, la quantificazione dell’investimento, l’analisi del mercato e la ricerca dei finanziamenti utilizzando il documento chiamato “Business Plan”.
Vediamo adesso il momento di gestione dell’attività, ossia post avvio, cercando di dare una descrizione del metodo più efficace per controllare al meglio la gestione, ossia il Controllo di Gestione
Il successo di un’attività imprenditoriale è strettamente legato al raggiungimento di un obbiettivo: “dare vita ad una realtà produttive redditizia e che duri nel tempo”. E’ per questo che ogni passo, ogni decisione ed ogni azione devono essere orientati al raggiungimento di tale obbiettivo. E’ necessario quindi programmare tutte le fasi di vita dell’azienda cercando di ottenere il miglior mix tra il tempo e le risorse disponibili che ci consentano di prevenire l’impatto di tutte quelle circostanze negative che sfuggono al diretto controllo dell’imprenditore (per esempio turbolenze del mercato). Tale programmazione può essere conseguito attraverso l’adozione dei metodi, dei sistemi e delle tecniche di pianificazione e controllo. Questi strumenti, che rappresentano la quotidianità nelle grandi aziende, stentano ad affermarsi nelle Piccole e Medie Imprese (PMI). I motivi li possiamo trovare:
- nel costo di una tale procedura che richiede una struttura organizzata all’interno di ogni azienda che si occupi esclusivamente di Controllo di gestione;
- nella maggiore flessibilità organizzativa di cui godono le PMI che fanno si che le relazioni siano meno formali e le procedure decisionali più rapide. Ciò consente all’imprenditore di fronteggiare tempestivamente i mutamenti dell’ambiente che lo circonda (mercato, variazione dei gusti, costo del denaro, crisi improvvise).
Sicuramente però, i sistemi di pianificazione e controllo non sono inutili o superflui nella gestione delle PMI, anzi le ridotte dimensioni della struttura organizzativa possono agevolare l’utilizzo dello strumento “Controllo di Gestione”, semplificando il raggiungimento degli obbiettivi e lo sviluppo. Questo mio articolo si rivolge quindi al piccolo imprenditore e ai suoi collaboratori, cercando quindi di evitare un linguaggio troppo tecnico. L’imprenditore nello svolgimento della sua attività, che sia agli inizi (start-up) o una realtà consolidata, opera in un ambiente che possiamo definire più semplicemente “Mercato”. Tutto ciò che accade nel Mercato influisce direttamente o indirettamente sull’attività aziendale: dall’acquisizione delle risorse, all’indirizzo politico-economico del momento, alle guerre, ai coflitti sociali, ecc. Tali accadimenti, chiamati fenomeni indiretti, legati alle turbolenze del mercato, e non quantificabili a priori, sfuggono alla volontà dell’imprenditore e quindi al suo controllo, e niente può fare per impedirne l’effetto sui suoi affari. Può però prepararsi a limitarne l’ effetto sulla gestione della sua attività.
Ci sono poi i fenomeni così detti “diretti”, più strettamente legati al mercato, quali strategie e azioni dei competitori, innovazioni tecnologiche e orientamento e gusti dei potenziali clienti nell’utilizzo del mio prodotto. Tali fenomeni, a differenza di quelli ambientali (indiretti) sono predeterminabili e dunque controllabili. Questi sono in sintesi i Fenomeni di Gestione che condizionano i sistemi di pianificazione e controllo, rendendoli più o meno complessi secondo il periodo storico e il settore in cui l’azienda opera. La capcità di controllo dei fenomeni sia diretti che indiretti (Ambientali e Interni) è l’oggetto del Controllo di Gestione. Allargando il discorso alle dimensioni dell’azienda, le grandi organizzazioni hanno in genere uomini e mezzi per studiare ed analizzare i problemi legati al mercato e alla pianificazione strategica ed operativa che ne consegue, mentre il piccolo imprenditore, non potendo disporre di grosse risorse manageriali, è costretto a navigare a vista, avvantaggiato però dalla flessibilità della gestione della sua azienda che gli consente di adattarsi alle turbolenze dei mercati.
La piccola e Media Impresa non può fare sempre a meno di piani di gestione estesi a più anni, sia pur con limitati livelli di coplessità e un conseguente minor costo che li rende adeguati alle modeste dimensioni. Non è concepibile, sopratutto in questi perido di di crisi e di apertura dei mercati, la figura dell’imprenditore che passa le sue giornate all’interno della sua fabbrica a controllare le operazioni di produzione e gli affari correnti, sarà un modo per tagliarsi fuori dalle informazioni che l’ambiente esterno (mercato) offre quotidianamente ai fini dello sviluppo dell’attività di impresa. Dall’artigiano, all’impresa edile, al negozio di abbigliamento e allo studio professionale, tutte le categorie imprenditoriali devono essere in possesso di un buon controllo di gestione, che trovano comunque sul mercato offerto da ottimi professionisti, senza appesantire la loro struttura aziendale.
Molto bello, di facile comprensione anche per me che non sono una tecnica. Sintetico ma racchiude bene I concetti. Consigliato