CORRERE E’ VIVERE

Riflessione sul perché corriamo

Correre per strada o lungo sentieri, arrancare lungo salite spezza fiato per poi lanciarsi in discese a perdifiato: in altre parole vivere!

In molti vi chiederanno il perché, e la risposta, di per sé provocatoria, è la domanda sul motivo per cui invece chi ve lo chiede non lo faccia o meglio preferisca oziare su di un divano, anteponendo la passività all’attività.

La salute, dopo il dono della Vita, è il bene più prezioso di cui disponiamo, e chi ha la fortuna di possederla, deve impegnarsi per goderne i benefici, nel rispetto di chi invece, per problemi reali e insolubili, non è così fortunato.

Un messaggio errato della società moderna cerca in molti modi di farci credere che il benessere coincida con la comodità, imponendoci in un certo senso la sedentarietà.

Ma la realtà è per fortuna diversa, ed il benessere che regala l’attività fisica è di molto superiore a quello che può derivare da un’oziosa e sedentaria serata.

E la corsa costituisce lo strumento migliore per raggiungere questo benessere.

Allora corri…

…perché la corsa educa: all’inizio ti smonta, fisicamente e mentalmente, per poi farti nel tempo riprendere coscienza di ogni singola parte e anche di quelle che non pensavi di avere;

…perché la corsa insegna il rispetto: in allenamento o in gara impari a conoscere i tuoi limiti ed a metterti alla prova con solo te stesso che alla fine è la medaglia migliore di tutte;

…perché la corsa è onestà: se dai tanto, tanto ricevi; se ti impegni, avrai soddisfazioni;

…perché ami quello che gli anglosassoni chiamano runner’s high, ossia la piacevole sensazione del post corsa. Difficile trovare un altro sport che regali quella magica unione di buonumore, euforia e rilassatezza;

…perché l’espressione “non ci riesco” è senza senso e non ha ragione di esistere;

…perché la corsa è il momento in cui non si pensa a nulla, se non alla fatica.

Corri, anche se non sai il perché: metti un piede avanti all’altro e vai, apri valvole e rubinetti e lascia che tutto scorra.

Corri, fino all’arrivo, anche se un arrivo vero e proprio non esiste, perché tutto è migliorabile: l’arrivo sei tu, ma il fine è la ripartenza, il momento in cui riparti, e dici ok cade il mondo, piove, fa freddo, mi scoppiano le guerre dentro e fuori, ma io corro.

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