IL FONDO PENSIONE: COME NASCE E PERCHÉ ADERIRE

Aderire o non aderire? Questo è il problema...

FONDO PENSIONE

Il Fondo Pensione nasce in Italia con il d.lgs. n.124/93 in seguito abrogato dal d.lgs. n.252/05 che ha riformato quanto in materia di previdenza complementare. La necessità della nascita di questo istituto è data dalla volontà di offrire uno strumento utile per accantonare parte dei propri redditi al fine di costituire una sorta di pensione di “scorta” ovvero integrativa.

È oggi più che mai attuale una riflessione sulla necessità di accendersi una propria posizione individuale complementare con l’adesione ad un Fondo Pensione.

L’ultima riforma della previdenza pubblica denominata “Riforma Fornero” che prende il nome del Ministro del Lavoro e delle politiche Sociali del governo Monti, Elsa Fornero, ovvero la legge n.92/12, ha sancito, in un particolare momento di crisi finanziaria dello Stato italiano, l’eliminazione della pensione di anzianità contributiva, l’allungamento dell’età pensionabile e la riduzione dell’assegno pensionistico nonché l’eliminazione definitiva del sistema retributivo e misto, per il calcolo della pensione, a favore del sistema contributivo. Tra l’altro dall’approfondimento di quelle che sono state le Riforme in materia, partendo dalla “Riforma Amato” del 1992 e passando dalla “Riforma Maroni” del 2004 per poi arrivare alla citata “Riforma Fornero”, è facile notare che non abbiano fatto altro che allungare i tempi per il raggiungimento dei requisiti di accesso al riconoscimento dell’assegno pensionistico e la sua progressiva riduzione.

In questo contesto sociale si afferma più che mai la necessità di incominciare a guardare alla nostra sostenibilità di vita futura e, poco conta, quanto siamo convinti di sopravvivere alla nostra vita, al lavoro, a noi stessi. I dati di più istituti di ricerca e statistica affermano che in Italia la popolazione con oltre 65 anni di età è in costante aumento e, non a caso, siamo definiti come il paese più vecchio d’Europa e questa ci sembra più che sufficiente garanzia di doverci occupare del nostro futuro.

Il ricorso alla pensione di “scorta”, così come l’abbiamo già definita, deve incominciare ad essere una pratica, visto che non obbligatoria, virtuosa per quanti non vogliono ritrovarsi a vivere con pensioni irrisorie, per quanti pensano di voler mantenere il proprio tenore di vita e la propria capacità d’indipendenza.

C’è da dire che, negli ultimi tempi, si riscontra un maggiore interesse sull’argomento ma non ancora sufficiente per definirla una prassi consolidata, aumentano le adesioni ma non tanto da sentirci rassicurati. C’è da dire che esiste molta ignoranza in materia e, molto spesso, il buon venditore preferisce convincere il cliente/consumatore a sottoscrivere altri prodotti ma il vero Consulente sa bene che non si può prescindere dal Fondo Pensione.

Il Fondo Pensione ha libertà di versamenti, non esiste un minimo ed un massimo da versare, esiste un limite definito dalla legge per la deducibilità dei contributi versati che è di 5164,57€ annui. Sui contributi dedotti verrà applicata un imposta sostitutiva che va dal 15% al 9% (-0,30% per ogni anno oltre il 15°) in considerazione degli anni di adesione alla nostra posizione integrativa e non di permanenza all’interno del Fondo Pensione scelto in quanto, sempre secondo la legge, è possibile trasferire la propria posizione ogni 2 anni di adesione ma, in tal caso, non si perde l’anzianità contributiva. Sui contributi non dedotti non verrà applicata alcuna imposta sostitutiva.

I contributi versati avranno anche dei rendimenti che, a seconda del Fondo Pensione scelto, potranno essere rivalutati con la formula della capitalizzazione composta e, come definito dalla legge, a scadenza, riceveranno una tassazione agevolata, rispetto a qualsiasi altra forma di tassazione sui rendimenti finanziari, dell’11.5% così voluta per incentivare l’adesione.

Di quanto versato all’interno del Fondo Pensione non potremo riappropriarci prima di aver maturato i requisiti per la quiescenza altresì il legislatore ha definito alcune fattispecie per ricevere varie anticipazioni del nostro montante contributivo complessivo presente nel Fondo Pensione che corrispondono al 75% per gravi motivi di salute in qualsiasi momento e, dopo 8 anni di adesione il 75% per acquisto prima casa per sé e per figli, il 75% per ristrutturazione prima casa ed il 30% senza particolari motivazioni.

È chiaro che ci sono vantaggi e svantaggi nell’adesione ad un Fondo Pensione, è chiaro che ci sarebbe da approfondire tanto altro come ad esempio il conferimento del proprio Trattamento di Fine Rapporto e che tratteremo in prossimi interventi ma una cosa importante sentiamo la necessità di consigliarvi: Per la tranquillità del vostro futuro e per la scelta del vostro Fondo Pensione cercate di individuare un Consulente o più di uno che possono accompagnarvi nella costruzione della vostra pensione integrativa, non affidatevi all’Agente Assicurativo che vi fa il miglior prezzo RC Auto o alla Banca che vi ha concesso il prestito o il mutuo, una buona programmazione nasce da chi segue la filosofia inglese “Buy Term and Invest the Difference” (Compra la Protezione ed Investi la Differenza) secondo cui le aree per una corretta Pianificazione Finanziaria della persona e della Famiglia sono nell’ordine la Protezione, la Previdenza Complementare, la gestione del Risparmio e degli Investimenti.

Come vedete la Previdenza Complementare è al secondo posto su quattro ed anche per questo motivo aderire ad un Fondo Pensione è di vitale importanza.

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