LA DIFFERENZA FRA IMMIGRATO, PROFUGO E RIFUGIATO

Chi si trasferisce da un Paese all'altro può farlo per diverse ragioni. Analizziamo tre figure distinte ancora troppo spesso oggetto di confusione: l'immigrato, il profugo e il rifugiato.

Quasi ogni giorno i mass media riportano la notizia di un gran numero di persone che si muovono verso i confini del territorio europeo alla ricerca di migliori condizioni di vita. Chi decide di andare a vivere in uno Stato diverso da quello in cui risiede può farlo per ragioni che differiscono molto fra loro. Proprio per questo è bene evitare di associare le figure di immigrato, profugo e rifugiato visto che si tratta di concetti con caratteristiche differenti.050429-N-5526M-001

Per immigrato si allude semplicemente a chi, per migliorare il proprio tenore di vita, stabilisce di recarsi in un Paese diverso da quello di appartenenza. La situazione del migrante è tipica di quanti, per effetto della propria scelta libera e consapevole, decidono di insediarsi in un altro Stato per motivi legati ad una convenienza personale (es. si vuole cercare un lavoro più redditizio).

Il profugo è colui che abbandona il suo Paese perché sono in corso conflitti armati o si sono verificate calamità naturali o per altre cause correlate alla povertà o alla fame. La condizione di profugo, quindi, postula l’esistenza di una situazione di pericolo che obbliga l’individuo a cercare un posto migliore lontano dal luogo in cui vive. Non a caso il termine profugo deriva dal verbo latino “profugere” che significa “cercare scampo”.

Ai sensi della convenzione di Ginevra del 1951, lo status di rifugiato è invece proprio di chiunque fugge dal proprio Paese perché vittima di una persecuzione beneficiando così dell’ospitalità di uno Stato diverso da quello di origine. La discriminazione sofferta dal rifugiato può avere una caratterizzazione razziale, politica, religiosa, ecc. Il rifugiato, a differenza del profugo, è riuscito ad ottenere l’asilo politico e dunque può godere pienamente della protezione dello Stato ospitante. Il diritto internazionale sancisce solennemente lo status di rifugiato, contrariamente a quanto accade per il concetto di profugo.

Si è calcolato che nel 2014 oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo sono fuggite dai Paesi di origine a causa di persecuzioni e guerre.

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