LA FACCIA OSCURA DELLA LUNA

Le due facce della luna, spiegazione del lato oscuro del satellite naturale della terra.

Il lato oscuro della luna è la parte di satellite terrestre che non ci è possibile osservare dal nostro pianeta, in quanto la luna nel suo moto gravitazionale attorno alla terra ci mostra soltanto un’unica faccia. Una visione maggiore e più completa del satellite è però permessa dal fenomeno di librazione, strettamente connesso al moto di oscillazione, dal quale deriva. Semplificando: l’asse della luna è puntato verso la terra, ma in modo statico  e offrendo la visione di un solo lato. Le librazioni fanno oscillare l’asse lunare,  dando in questo modo visibilità maggiore a una porzione più ampia del satellite, permettendo di osservare, grazie agli spostamenti dati dalle oscillazioni, oltre i bordi del corpo celeste. Le librazioni  consentono però una visione superficiale, in larga parte approssimativa, e che non supera il 20 per cento della totalità della superficie del lato oscuro.

Si tende a pensare che il nome di faccia oscura della luna sia dovuto alla mancata illuminazione del sole, ma in realtà non è così.  Le due facce della luna ricevono quasi la stessa quantità di raggi solari, solo che noi vediamo esclusivamente la parte illuminata relativa alla faccia della luna rivolta verso la terra. L’altra zona, che non vediamo, muta luminosità in virtù della rotazione della luna attorno al proprio asse, e non della rotazione che compie intorno alla terra.

luna

 

Grazie alla missione russa dell’astronave  Luna3 , effettuata il 10 ottobre del 1959, ci è stato possibile vedere, per la prima volta, delle immagini relative a questa porzione di suolo lunare, rimasto fino ad allora totalmente sconosciuto. I primi riscontri grafici hanno  permesso la creazione di un primo atlante del lato oscuro della luna, composto da immagini che illustravano le caratteristiche peculiari del misterioso territorio lunare. Questa prima missione pioneristica russa ha avuto seguito negli anni successivi : ancora una missione russa, nel luglio del 1965, con la sonda Zond 3,  trasmise immagini con una risoluzione nettamente migliorata. Ma furono gli Usa, con la nave spaziale Apollo 8, la prima con equipaggio a bordo, ad avere  visione diretta del lato oscuro.

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Rispetto alla faccia orientata verso la terra, che, protetta dal nostro pianeta, ha subito meno l’impatto devastante dei meteoriti, e dove prevalgono quindi  i mari lunari (zone oscure, basaltiche, visibili anche ad occhio nudo), quella nascosta, perchè orientata verso lo spazio, presenta una superficie molto più dura, compatta, con una preponderanza di zone  crateriche, quasi mai intervallate da mari lunari.  La differenza percentuale di mari lunari presenti  sulla superficie dei due volti della luna è netta: sul lato oscuro i mari lunari coprono meno del 3% del territorio, contro il quasi 32% di quelli presenti sulla faccia visibile dalla terra.

L’ipotesi più accreditata per spiegare questa profonda differenza morfologica proviene dall’ Istuto Astronomico della Pennsylvania State University. Circa 100 milioni di anni fa la terra entrò in collisione con un grosso meteorite, a cui è dato il nome di Theia, che staccò dal nostro pianeta un blocco enorme, che sarebbe poi divenuto la luna. Col tempo il satellite ormai staccatosi dalla terra prese delle distanze sempre maggiori, esponendosi al bombardamento di meteoriti, che hanno finito per modificare e stravolgere molto più pesantemente la faccia lunare rivolta verso la terra.

Per molto tempo, prima che gli uomini vi approdassero, ma ancora oggi, si è pensato che il lato oscuro della luna nascondesse la presenza di basi aliene. Non mancano i racconti, le testimonianze, le pretese scientifiche di chi sostiene che la NASA, L’Ente Spaziale Americano, nasconda la verità sulla proliferazione di vite extratterestri sul satellite lunare.

 

 

 

 

 

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