L’ISTINTO PER GLI ANIMALI, LA REGOLA PER GLI UMANI: ECCO I VOLTI DELLA MORALE

Esiste una morale universale?

“Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto.

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Così, le disse: “Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda.” La rana gli rispose: “Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!” “E per quale motivo dovrei farlo?”, incalzò lo scorpione, “Se ti

pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!”
La rana stette un attimo a pensare e, convintasi della sensatezza dell’obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso ed entrarono in acqua.
A metà tragitto, la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire, la rana chiese all’insano ospite il perché del folle gesto. “Perché sono uno scorpione…” rispose lui ,”E’ la mia natura.” ”

La morale si occupa del comportamento. Il comportamento di un gruppo animale è governato dall’istinto mentre il comportamento di un gruppo umano è governato dalla norma. Come si spiega in termini evoluzionistici questa differenza?
Per comportamento naturale di una specie che cosa si deve intendere?
Possiamo iniziare con l’affermare che per comportamento naturale di una specie si intende il comportamento di tutti i soggetti che di quella specie fanno parte.
Ad esempio: noi diciamo che il lupo è un predatore poiché tutti i lupi si comportano “predando”.
Rimanendo sempre in tema possiamo affermare che i lupi hanno un’organizzazione sociale che fa capo ad un maschio alfa mentre le iene ne hanno una matriarcale.image

Possiamo così affermare che questo è il comportamento naturale di queste due specie perché  tutti i soggetti vi appartengono si comportano in quel determinato modo.
Se andiamo ad approfondire il concetto possiamo meglio osservare che il comportamento naturale di una specie può essere desunto dall’attenta osservazione di tutti i ruoli standard di quella specie sotto il profilo dei comportamenti che riguardano le tre risorse fondamentali: il cibo, il sesso ed il territorio. La strutturazione gerarchica o meno attraverso la quale queste risorse vengono distribuite è di fondamentale importanza per la valutazione del tipo di comportamento.

Visto che la scienza deve considerare l’uomo ( homo sapiens) sotto il profilo della continuità con gli altri animali, ci si può chiedere quali siano i comportamenti di questa “scimmia modificata” quale è l’uomo.
I comportamenti dell’uomo sono regolati dalla”norma”. Norma che si pone, in questo caso, come lo spartiacque sanzionato tra comportamenti “giusti” e “ingiusti”.
Ma, a diversità dei gruppi animali, per l’uomo gli istinti ( sarebbe più corretto parlare di pulsioni) hanno perso la loro cogenza lasciando posto alle norme che regolano la vita sociale di tutti i gruppi umani. Questi ultimi sono molteplici e ognuno di essi viene regolato da norme diverse.
La morale esiste per tutti questi gruppi ma per ognuno di essi è diversa perché basata su regole differenti.
Ad esempio: ci sono tribù dove la poligamia è ritenuta usanza corretta , altre dov’è questa viene proibita.
Se vi fosse un gruppo o società umana dove l’infanticidio fosse pratica giusta e corretta, soprattutto quando l’infante sia  malato dalla nascita, anche questa sarebbe norma morale al pari di quelle norme che, per altre società, vietano tale comportamento.

Ma allora per studiare la morale, abbiamo affermato, ci sia il bisogno di guardare a tutti i comportamenti dei vari ranghi sociali nel loro complesso, così da desumere quale sia la regola morale vigente.
Come si fa a fare tale deduzione nel caso dell’uomo dove sono molteplici le regole morali e di comportamento?
Si può solo prendere atto che per tutti vi è una morale ed è per questo che si parla di morale universale ma non per tutti è la stessa.
Il principio morale è universalmente conosciuto e riconosciuto, come tale ( nel senso che per vivere in società o in gruppo l’uomo ha bisogno di darsi delle regole ) ma ogni gruppo ha una o più norme morali proprie.
Così argomentando, si può dire che non esiste per gli uomini una regola morale uguale per tutti ma piu regole diverse, tutte di rango morale regolatore, che valgono come morali a se stanti, rimanendo comune solo il fatto che il principio morale è universale ma le regole che ne scandiscono i comportamenti, leciti o meno, sono diverse tra di loro e nei differenti gruppi.

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