MALIZIA SIGNIFICATO

Siamo tutti un po' maliziosi...

Il linguista Giacomo Devoto deriva il sostantivo “malizia” dal termine latino MALITIA, che a sua volta è l’astrazione del più generico MALUS, “cattivo”.

Etimologicamente dunque l’elemento base del termine “malizia” è il “male”, la “malignità”.  Già durante il Medioevo, nel tredicesimo secolo, è attestato l’uso del termine “malizia” in qualità di “astuzia o accorgimento per ingannare qualcuno” (1219, Breve di Montieri). Leon Battista Alberti, letterato ma anche matematico, ne rileva l’aspetto per così dire mordace: “capacità di comprendere ciò che è audace o piccante” (1437-38).

Si potrebbe dire dunque che essere maliziosi non è solo una capacità concreta, legata allo svolgimento di una azione, ma è anche la qualità intellettuale, spesso contrapposta all’ingenuità, di cogliere sottili sfumature o allusioni in ciò che viene detto.  Il malizioso insomma è colui che mette un secondo fine in quello che fa (o dice), con una accezione negativa. Spesso a sfondo erotico-sessuale: basti pensare al grande successo riscosso dalla pellicola del 1973 “Malizia”, diretta da Salvatore Samperi e interpretata da Laura Antonelli, che nel film trovò la sua consacrazione come icona erotica italiana, nei panni di una apparentemente pudica domestica in casa di un vedovo siciliano.

Infine, degno di nota è l’uso dantesco nel senso di condizione di malattia o corruzione: Quando fu l’aere si pien di malizia/ che li animali… cascaron tutti.

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