PLASTIC REVOLUTION

storia della plastica e dei suoi derivati e di come abbia influenzato la nostra vita in tutti i giorni

albero genealogico della plasticaSe da una parte l’espressione “ è di plastica” può essere inteso come sinonimo di falso, artificiale,di poco valore, dall’altra si deve riconoscere l’enorme utilità di tutti quegli oggetti in materiale plastico che invadono la nostra quotidianità,facilitandoci la vita.

Basti pensare alla comodità di tutti gli “usa e getta” che ci fanno risparmiare tempo;dai seducenti collant trasparenti all’infinità di oggetti come contenitori e giocatto infrangibili,fino ai sacchetti del supermercato che tutti accusiamo di fare tanto danno all’ambiente ma di cui non possiamo fare a meno.

L’amata-odiata plastica l’anno prossimo festeggia 110 anni: fu inventata dal chimico statunitense di origine belga Leo Hendrik Baekeland nel suo laboratorio di Yonkers a New York.

Stava cercando un materiale alternativo alla gommalacca,quando mescolò fenolo e formaldeide,ottenendo così un polimero che battezzò “bakelite”.

Il composto aveva caratteristiche eccezionali:era chimicamente stabile,resistente al calore all’elettricità e agli urti.

Grazie a queste sue peculiarità Baekeland realizzò moltissimi articoli; dalle palle da biliardo ai registratori di cassa .

L’anno seguente un ingegnere svizzero, tale Jacques Brandenberger scoprì il cellophane che intorno agli anni 20 fu prodotto su vasta scala.

Seguirono quindi il nylon usato soprattutto come fibra tessile per confezionare sottovesti e calze “morbide come la seta e resistenti come l’acciaio” come recitava lo slogan dell’epoca.

Tra il 1930 e il 1950 nei laboratori chimici di Europa e USA vennero messi a punto nuovi materiali come il polimetacrilato meglio conosciuto come plexigas trasparente come il vetro ma infrangibile, il polistirene, ossia la plastica dura usata nell’arredamento e nei giocattoli, il polietilene tereftalato anche detto PET usato per fabbricare bottiglie d’acqua e bibite varie,il polivinilclorulo o PVC, conosciuto anche come vinile e il teflon delle padelle antiaderenti.

Ultimo della famiglia fu il polipropilene o moplen inventato dall’italiano Giulio Natta nel 1954 che gli valse il nobel per la chimica nel 1963.

Tutte meraviglie che però stiamo pagando a caro prezzo: le materie plastiche infatti sono derivanti del petrolio e il loro continuo aumento ha creato problemi a carattere ambientale, in conseguenza del consumo di combustibile, di emissioni di di gas a effetto serra,e alle difficoltà di smaltimento:per decomporre i circa 100 miliardi di sacchetti di plastica usati ogni anno in Europa ci vogliono 200 anni; tutto questo senza contare il problema del progressivo esaurimento delle risorse degli idrocarburi del pianeta.

Una speranza per il futuro arriva dalle bioplastiche,cioè materiali di origine vegetale biodegradabili come quelle a base di granoturco usate da alcune ditte di acqua minerale.

Stessa storia per le ecoplastiche con cui alcune ditte creano la propria linea di prodotti: borse per la spesa,sacchi per i rifiuti,imballaggi,bicchieri,contenitori,stoviglie usa e getta fino ai giocattoli,agli occhiali da sole e ai pneumatici.

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