SAN BIAGIO, GOLA E PANETTONE

Biagio fu un vescovo armeno martirizzato tramite decapitazione a Sebaste

Ieri, 3 febbraio,  ho mangiato del panettone, rigorosamente avanzato. Va be’, non proprio posso, ovvero stantio, come vorrebbe la tradizione più ortodossa, ma comunque non sono andato a comprarlo. Perché l’ho fatto? Perché era San Biagio e si vuole che fare questo rito purifichi la gola. Non credo del sovrannaturale, ma le tradizioni mi divertono e mi piace seguirne qualcuna, soprattutto le nostre, pur non essendo fanatico. E chissà che non siano in grado di sprigionare energie inconsce e taumaturgiche.

Biagio fu un vescovo armeno martirizzato tramite decapitazione a Sebaste, oggi in Turchia, per via della fede, nel 316 (l’Editto di Milano è del 313!). In vita, curò e guarì persone con problemi di gola, laringe, trachea etc. Sembra che abbia salvato persone con del cibo conficcato in gola. Se il nesso tra il santo e la gola è lampante,al contrario quello con il panettone non è lampante e la versione più accreditata affonda nella leggenda. Eccola:

Una massaia porto un panettone a un frate di nome Desiderio affinché lo benedicesse. Lui le disse di lasciarglielo. Qualche giorno dopo, lei si ripresentò per riprendersi il  dolce, ma il religioso lo aveva mangiato tutto! Però, ne trovò un altro e il miracolo fu attribuito a San Biagio perché era il 3 febbraio.

A SAN BIAS SE BENEDIS LA GOLA EL NAS

Questo modo di celebrare il santo è tipica di Milano (e comunque del Nord Italia), ma è sentito in molte parti d’Italia e non solo. A Milano, nei giorno precedenti il 3 febbraio, il panettone viene venduto scontato. In un certo senso, chiude un periodo che si apre con Sant’Ambrogio ed è interessante anche il fatto che cada appena dopo la Candelora (il giorno della Marmotta per gli americani), connessa alla primavera. Chiudendo con un po’ di leggerezza, si potrebbe dire a Elio e le Storie Tese che nell’elenco dei rimedi contro il mal di gola di Gargaroz non menzionano il panettone, eppure sono di Milano.

 

 

 

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