VANGELO DOMENICA 21 FEBBRAIO 2016

Trasfigurazione di Gesu

Il Vangelo di domenica 13 febbraio, ci parla del mistero della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor.
Presenti con lui ci sono tre Apostoli molto vicini a lui, Pietro, Giovanni e Giacomo.
Mentre Gesù pregava i discepoli si addormentano. Il volto di Gesù cambia aspetto come pure i suoi vestiti, tutto diventa radioso, candido, illuminato. In quel mentre si avvicinano a Lui due figure, Mose ed Elia, ed iniziano a parlare. Gli Apostoli si svegliano sia per l’intenso luce e per le voci dei tre, ed assistono incapaci di comprendendo re ciò che sta avvenendo, ma sia per timore che rispetto osservano i tre personaggi principali che conversano. Quasi al termine dell’incontro Pietro chiede a Gesù di poter costruire tre tende per ospitare Gesu, Mose ed Elia. Non aveva assolutamente compreso l’evento che si stava svolgendo. In quel frangente una grande nube avvolge il monte e tutte le persone presenti, gettando i poveri Apostoli ancor più nella paura. Dalla nube una possente voce li informa che Gesù e’ il Figlio di Dio, l’Eletto. Scompare la nube e con essa anche Mose ed Elia.
Il brano di Luca e’molto bello e pieno di senso simbolico ed ancor ora attuale è rivolto a noi.
Il monte, come sempre in simbologia, e’ la zona alta eletta vicino al Divino, ed il cammino per giungere in cima è il percorso faticoso ed in salita che l’apprendista deve svolgere per acquisire la conoscenza, giungere in cima, attraverso le varie tappe della conoscenza.
I tre Apostoli vinti dal sonno sono la rappresentazione dell’incapacità dell’uomo di comprendere i misteri e a penetrarlo, viaggia nell’inconsapevolezza e l’irreale come lo è un sogno.
Risvegliandosi però vedono la Gloria, Gesù ha il volto cambiato ed emana candore e luce abbagliante, proprio a significare la grandezza della gloria a cui è chiamato. Nei vangeli la luce ed il bianco abbagliante sono ricorrenti è sempre relativi a Gesù la nuova Gloria, la Speranza il nuovo patto tra Dio e l’uomo.
Anche l’Agnello sacrificale e’ bianco, anticipo della Passione di Cristo. La presenza di Mose, patriarca e condottiero del popolo fuori dall’Egitto e dal deserto, e di Elia grande guida spirituale e potente profeta ci indicano il Vecchio Testamento che dialoga con il Nuovo che avanza. La grande nube e’ la grandezza di Dio che tutto ricopre ed avvolge. La nebbia e le nubi quando ci avvolgono ci racchiudono in un bozzolo di intimità e di mistero.
Quando la nube del Vangelo sparisce e porta via anche le figure di Mose ed Elia, lascia solo la persona di Gesù non più trasfigurato, gli Apostoli vedono Gesù come sempre lo hanno visto reale, concreto. Quindi è sparita la visione della Gloria luminosa. Resta solo la verità, la realtà quotidiana ma con chiara indicazione della guida di riferimento: Gesù. La frase di Pietro che è bello poter restare sul monte ed assistere all’evento appena avvenuto è il timore è la negazione della realtà quotidiana che dobbiamo giornalmente affrontare una volta “scesi” dal monte.
In simbologia le tre figure di Gesù, Mose ed Elia rappresentano anche le tre virtù teologali la Fede, la Speranza e la Carità. Da notare che sono i personaggi “importanti” ma tre sono anche gli Apostoli presenti che diverranno molto importanti: Pietro il vicario di Cristo, Giovanni (colui che Gesù amava) seguirà sempre da vicino Gesù sino sul Calvario dove Gesù stesso affiderà Sua madre Maria al discepolo e Giacomo suo fratello sarà un grande evangelizzatore del mondo pagano d’occidente. Tre e’ il numero per eccellenza della simbologia cristiana.

L’Angolo dei chiaro-scuri
Come spesso accade, anzi quasi nella totalità nella lettura dei simboli troviamo anche il rovescio dell’interpretazione, mi riferisco alla lettura gnostica che percorre in parallelo quella cristiana.
Abbiano già indicato il monte come scuola iniziatica alla conoscenza. Il trasfigurarsi dinanzi ad altre figure e’ visualizzato come il rivelarsi e lo svelare un mistero che porta ad una conoscenza, lo troviamo in tutte le culture iniziatiche, nelle antiche religioni pagane,nell’alchimia, l’esoterismo e la massoneria.
L’uomo che conosciamo, a cui diamo credito e fiducia, nel Vangelo Gesù, si trasforma ai nostri occhi rivelandosi depositario di conoscenza che ci possono illuminarci nel nostro cammino.
Le figure di Mose, il condottiero prescelto è l’esperienza è la dimostrazione del successo di un cammino già percorso con il rigore e la fiducia nel Superiore, Elia rappresenta l’aspetto spirituale e di fede necessaria per camminare verso la meta. La nube e’ il Superiore, il Grande Maestro della conoscenza, e viene illuminato e reso visibile proprio dal nostro Maestro che si trasfigura per rivelarsi a noi.
Pur sparendo tale allegorica visione di luce e grandezza ci resta il percorso è la guida quotidiana il Maestro.

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