LA CULLA DELLA PASTA

La pasta come nio la conosciamo è nata a Trabia in provincia di Palermo

Non tutti sanno che la pasta è nata a Trabia. In un antico manoscritto risalente al 1153, precisamene ne “Il Libro di Ruggero“, commissionato appunto da Re Ruggero II di Sicilia ad un geografo arabo Al Idrisi che racconta che: ”A ponente di Termini vi è l’abitato di Trabia, sito incantevole, ricco di acque perenni e mulini, con una bella pianura e vasti poderi nei quali si fabbricano “itrìya” (vermicelli, spaghetti) in quantità tale da approvvigionare, oltre ai paesi della Calabria, quelli dei territori
musulmani e cristiani, dove se ne spediscono consistenti carichi”.

Quindi se già nel 1153 a Trabia c’erano i primi stabilimenti dove si produceva la “itriya“, allora la tradizione era già consolidata da molto più tempo. Il geografo, che ci ha lasciato questa grande testimonianza, dimostra che la pasta è quindi nata in Sicilia e precisamente vicino Palermo. C’è un però, quello che scrive  Al Idrisi, è secondo me ben diverso da quello che in gran parte è stato scritto nel divulgare l’origine stessa della pasta in Sicilia, negli articoli che finora ho potuto leggere su internet. Infatti in questi ultimi che trattano dell’argomento fanno intendere che sono stati gli arabi che ci hanno insegnato a fare la pasta. Ma “Il libro di Ruggero” è solo una raccolta di quello che il geografo incontrava nel suo cammino, quindi una pura narrazione. E poi se gli arabi fossero sta ti gli inventori degli spaghetti, che era prodotta allora con una varietà di grano proveniente dalla Crimea, perché avrebbero dovuto aspettare le navi che partivano da Trabia per mangiare gli spaghetti?

Avendo il grano e le conoscenze, se li sarebbero potuti produrre da soli! Invece Al Idrisi scrive proprio che tra i luoghi in cui veniva esportata la “itrìya” ci sono anche tra gli altri proprio i territori musulmani. Insomma secondo me gli spaghetti sono proprio farina del sacco di Trabia in provincia di Palermo.

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